1.1 Che cos’è un’insufficienza cardiaca, che decorso ha?
L’insufficienza cardiaca è una malattia in cui il cuore non è in grado di apportare all’organismo una quantità sufficiente di sangue ricco di ossigeno. Ciò riduce la sua efficienza: in caso di insufficienza cardiaca leggera soltanto con uno sforzo fisico notevole, in caso di insufficienza grave già con un piccolo sforzo. Se questa riduzione dell’efficienza si verifica improvvisamente si tratta di un’insufficienza cardiaca acuta, se persiste per un lungo periodo di tempo si parla di insufficienza cardiaca cronica o, semplicemente, di cuore debole. Sostanzialmente in tutte le forme di cuore «debole», a causa della diminuita forza di pompaggio del cuore, all’organismo arriva troppo poco sangue. Ciò ha delle conseguenze gravi perché nuoce a tutto l’organismo. L’insufficienza cardiaca è quindi una malattia seria che si dovrebbe individuare e curare il più presto possibile.
Cos’è un’insufficienza cardiaca?
Diverse cause
Nei casi più frequenti l’insufficienza cardiaca è una conseguenza di altre malattie cardiovascolari, di solito di un’ipertensione arteriosa presente da anni o di un infarto cardiaco.
- Ipertensione arteriosa
Molto spesso l’ipertensione arteriosa è la causa di un’insufficienza cardiaca. Se la pressione nei vasi sanguigni è troppo alta per degli anni il cuore deve pompare continuamente sangue nell’aorta incontrando una resistenza maggiore del normale. Con gli anni ciò può sovraffaticare il miocardio (muscolo cardiaco) e nuocergli. - Malattia coronarica e infarto cardiaco
In un infarto cardiaco una parte del miocardio muore. La parte rimanente «sana» del cuore deve ora svolgere tutto il lavoro di pompaggio, sovraffaticando e indebolendo col tempo il cuore.
L’infarto cardiaco come causa
- Cause rare
Anche altre malattie o comportamenti possono portare a un’insufficienza cardiaca: vizi valvolari, abuso d’alcool e/o di droghe, miocardiopatie o miocardite (malattie o infiammazione del miocardio), difetti cardiaci congeniti o malattie del metabolismo quali ad esempio un diabete che dura da anni.
Decorso cronico
Nella maggior parte dei casi l’insufficienza cardiaca ha un’evoluzione lenta perché l’organismo cerca di «compensarla». Così i reni trattengono acqua e sale, cosa che però in caso di insufficienza cardiaca grave in fase avanzata può provocare degli accumuli di liquido nelle gambe, nella zona addominale e nei polmoni. Ma si verificano anche delle modificazioni strutturali e funzionali del miocardio: i ventricoli si ingrandiscono per potersi riempire di una maggior quantità di sangue. Il polso diventa più rapido. Così per un certo tempo la debolezza del cuore può essere compensata. Tuttavia l’insufficienza cardiaca è una malattia a evoluzione cronica, per cui dopo una fase di stabilità può sempre verificarsi un aggravamento. Però un buon trattamento rallenta l’avanzare della malattia e dei disturbi, per cui spesso è possibile per molti anni una vita attiva con alta qualità di vita.